14 febbraio 2000
Cara Chiara,
Puoi fare tutte le domande che vuoi. Spero di saper sempre rispondere.
Puoi continuare a farmene anche dopo, quando sarai alle Medie.
Perché mi piace scrivere? Quando ero un ragazzo pensavo che
mi sarebbe piaciuto diventare uno scrittore. Perché? Forse mi piaceva
l’idea di avere un grande successo. Un primo racconto lo inviai ad un giornale
di Livorno. Io allora abitavo in Toscana. Il direttore del giornale, si
chiamava Panfilo Castaldi, fu molto gentile. Mi rispose dicendo che c’era
della stoffa e di continuare. Mas non pubblicò il racconto.
Forse se l’avesse fatto, chissà, magari avrei deciso di continuare.
Avevo scritto anche tante poesie. C’era dentro il mare , la luna, il vento.
Le ho perse tutte nei vari traslochi.
Poi ho deciso di fare una università scientifica. H oda allora
scritto migliaia di pagine, ma non da scrittore. Pagine di lavoro. Ho ripreso
ora che sono in pensione soprattutto per-ché mio nipote Pietro vuole
sempre che le inventi delle storie. Devo inventarle. Non poos-so leggerle.
E così, dopo avergliele raccontate per farlo addormentare, le scrivo.
In ogni caso scrivere è bello. Mi piace più che parlare.
Quando scrivi, le parole esco-no una di fila all’altra. Alla fine ti meraviglie
di cosa è venuto fuori, del lungo discorso fatto. Prova a scrivere.
Vedrai.
Ciao
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